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100 anni di architettura

EDOARDO GELLNER

100 anni di architettura

 

Centro Congressi Alexander Hall

Cortina d'Ampezzo

19 luglio - 19 settembre 2009

 

a cura di:

Michele Merlo

 

coordinamento:

Rossella Meucci Reale

 

Per comunicare in maniera efficace e immediata lo spirito innovatore dell’architettura di Edoardo Gellner anche a un pubblico non solo di addetti ai lavori, è stato scelto come criterio generale dell’allestimento il metodo dell’installazione in cui gli oggetti di arredo, le immagini e i modelli di architettura vengono composti e ambientati per ricreare lo spirito di una architettura.

 

La sala di ingresso, denominata “Spazio Gellner”, è stata concepita come un salotto di architettura nel quale trovano posto il tecnigrafo di Gellner con alcuni suoi diplomi e benemerenze, il banco informazioni che ripropone il motivo delle finestrelle quadrate della colonia di Corte di Cadore, un bookshop dedicato all’architettura e uno spazio per incontri e conferenze arredato con sedie e tavoli della colonia di Corte. Sulla parete di fondo è stata collocata la serie di disegni di architettura e paesaggio realizzati in due album da Gellner tra il 1943 e il 1945, riguardanti monumenti di Trieste, Venezia, Firenze, Roma e la prime ricerche sul paesaggio rurale di Cortina d’Ampezzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

Sala espositiva: la prima parte è dedicata al profilo biografico e ai luoghi in cui Gellner ha operato, non solo dunque Abbazia e Cortina, ma un po’ tutta l’Italia da Sampeyre e Gela, dall’Elba a Matelica, con qualche puntata estera in Olanda, Germania e Tunisia. Il catalogo generale delle opere di Gellner supera le 500 voci che sono state qui divise e ordinate per epoche evidenziando inoltre la consistenza degli arredamenti rispetto al più generale mestiere di architetto.

 

Al centro della sala, l’elemento scenico principale è un grande trittico che ripropone esattamente le dimensioni modulari di una villetta di Corte di Cadore: 4.88 metri per il soggiorno, 2.44 metri per la cucina e i servizi, 3.66 metri per la camera da letto. Questo elemento posto in diagonale nella sala consente di ottenere nell’unità dello spazio sei ambientazioni diverse:

• La casa Gellner
• Il modello del centro sociale del villaggio di Corte di Cadore
• Un pannello con la descrizione degli elementi di Corte di Cadore e la planimetria del progetto.
• La chiesa di Corte di Cadore
• Gli arredi delle villette di Corte di Cadore
• L’ambientazione di un interno di una villetta

 

Sulla parete di fondo sono stati collocati una serie di elementi distinti di arredo quali tavoli, sedie, lampade, modelli e fotografie che nel complesso costituiscono un unico oggetto gellneriano fatto di materiali, essenze (il mogano, il noce), forme e colori. Al centro sono state collocate anche tre cassettiere originali dello studio che contengo disegni di arredamento di varie epoche e tecniche (dallo schizzo a mano libera, al guazzo alla china al disegno quotato) che testimoniano la grande abilitł di Gellner nel dominare ogni minimo dettaglio del progetto.

Alla proiezione dei filmati è dedicata una “nicchia” posta lungo il percorso di visita che offre al visitatore la possibilitł di visionare comodamente i contenuti ma diventa un importante complemento all’allestimento generale offrendo una immagine in continuo movimento, un sottofondo sonoro e un’audioguida agli elementi esposti.

In mostra è presente una scultura di Giuseppe Uncini con la quale si è voluto sintetizzare il rapporto esistente tra un architetto colto come Edoardo Gellner e il mondo dell’arte contemporanea: il modo di trattare le superfici in cemento utilizzato da Gellner nei suoi edifici rimanda alle coeve sperimentazioni sulla plasticità del cemento condotte da artisti quali Uncini, Burri, Fontana e tutto il gruppo degli informali.

In occasione della mostra, sono state inoltre recuperate 7 formelle in cemento del fregio del Palazzo delle Poste realizzate dall’artista altoatesino Claudio Trevi, delle queli tre sono state collocate all’esterno, una presso il bancone informazioni, e le rimanenti tre nel corridoio di passaggio tra le sale.

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